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Lockdown? Scialla... (2020)

Roma, primavera 2020. "C'è qualcosa di antico nell'aria, anzi di nuovo...".

Le strade sono vuote. I bar, i ristoranti, i negozi sono chiusi. Le scuole e gli uffici deserti: è il Covid'19.

Da soli o in coppia, con o senza figli, chi in 40, chi in 150 mq., comunque chiusi in casa, da tanti giorni, per tutto il giorno e per molti giorni ancora. C'è più tempo per tutto, ci si riscopre e si riscoprono sapori e momenti oggi insoliti: la pasta fatta in casa, un gioco di società, un libro.

Piccole incombenze come tagliarsi i capelli o rifare una tinta, solitamente delegate a un parrucchiere diventano quasi un gioco e la vita continua come prima, più di prima.

Dare valore oggi a questi riscoperti gesti domestici, darà maggiore senso all'aver vissuto tutto questo tempo chiusi in casa con chi, più o meno tempo fa, abbiamo scelto per vivere insieme e non solo per conviverci.

Giulia e Arianna, rispettivamente 20 e 16 anni. Universitaria e insegnante di nuoto sincronizzato la prima, liceale e cultrice della kickboxing la seconda. Entrambe il sabato a ballare con "il gruppo", ora non più e fino a data da destinarsi.

Vivono con noi, i loro genitori: Beatrice ed io, rispettivamente 56 e 57 anni. La prima casalinga ed abituata ai propri spazi domestici nei quali ritagliare amicizie e hobby, io impiegato con la passione per la fotografia.
Noi quattro come milioni di altri e come nessun altro.

Ringraziare Beatrice, Giulia e Arianna per la pazienza con cui hanno contribuito, in un momento della nostra vita unico e speriamo irripetibile,  alla realizzazione di questo lavoro realizzato per non dimenticare è il meno che io possa fare.

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